VAMPIRI ANTICHI E MODERNI - NASCITA DELLE LEGGENDE SUI VAMPIRI

Ciao a tutti.

Approfitto di questo spazio per parlare di un argomento che mi ha sempre affascinato: i vampiri. Se però il post non è pertinente prego Yesenia di cancellarlo.

CHI E’ IL VAMPIRO E COME NASCE

Secondo quello che generalmente si pensa, il vampiro è un essere mitologico e folkloristico che sopravvive nutrendosi dell'essenza vitale di altre creature, in particolare di sangue. Questo è il tipo di vampirismo che ha generato in passato isteria di massa e che è arrivato fino a noi.

I precursori dei vampiri come li conosciamo oggi erano demoni e spiriti appartenenti a culture come quella mesopotamica, ebraica, greca e romana, ma il folklore sui vampiri come li conosciamo oggi ha avuto origine nell'Europa dell'est all'inizio del XVIII secolo, quando i miti della tradizione orale vennero messi per iscritto e pubblicati. Degli ufficiali governativi, infatti, scrissero dei rapporti su dei cadaveri che, a detta loro, erano tornati dall'Aldilà come vampiri disseminando morte sul loro cammino. Questo alimentò la superstizione che degenerò in isteria di massa in tutta Europa.

Nacque quella che venne chiamata "La controversia sui vampiri del XVIII secolo": molte persone venivano accusate di vampirismo e venivano prese precauzioni per evitare che i cadaveri potessero tornare per succhiare il sangue dei vivi. La controversia cessò solamente quando l'Imperatrice Maria Teresa d'Austria mandò il suo medico personale ad investigare: egli concluse che i vampiri non esistevano e l'Imperatrice approvò una legge che proibiva l'apertura e la profanazione delle tombe e dei cadaveri. La superstizione sui vampiri venne ridimensionata ma non cessò del tutto.

Il vampiro del folklore slavo era comunque piuttosto diverso dal vampiro come lo conosciamo oggi; era molto più simile ad uno zombie che, invece di mangiare cervelli, si nutriva di sangue umano. Era un "non-morto" ed era rappresentato simile a com'era in vita o come cadavere putrefatto. I vampiri erano generalmente descritti come gonfi, con una carnagione scura o sanguigna, caratteristiche attribuite  alla nutrizione a base di sangue. Il vampiro, nella tomba, perdeva sangue dalla bocca e dal naso, mentre il suo occhio sinistro rimaneva sempre aperto. Il corpo era stranamente in buono stato e i suoi denti, capelli ed unghie continuavano a crescere dopo la morte. Non viene menzionato niente sui canini, che si presuppone fossero normali.  I vampiri folkloristici erano più attivi la notte, ma non erano considerati vulnerabili alla luce del sole.

Le radici delle convinzioni del popolo slavo sull’esistenza dei vampiri derivano dalle  loro credenze pre-cristiane e dalla loro concezione dell’oltretomba. Il popolo slavo credeva che l’anima fosse immortale e che dopo la morte vagasse per 40 anni prima di trovare pace nell’oltretomba. Credevano che in questo periodo l’anima avesse la capacità di tornare nel corpo del defunto. Così come per i demoni, anche le anime potevano avere un effetto sia positivo che negativo, a seconda della loro natura.  Molti riti sepolcrali avevano lo scopo di assicurare la purezza dell’anima ora che si era separata dal corpo. La morte di un bambino non battezzato, la morte violenta o prematura, la morte di un grave peccatore come uno stregone o un assassino o una sepoltura non appropriata erano tutte cause di impurità dell’anima. Un’anima impura era molto temuta dagli slavi, poiché era potenzialmente vendicativa. Un vampiro era la manifestazione di uno spirito impuro che stava possedendo un corpo in decomposizione. Questa creatura non-morta era vendicativa e gelosa nei confronti dei vivi da cui succhiava il sangue per sopravvivere.

Nelle società pre-industriali si riteneva che un cadavere si fosse trasformato in vampiro quando non aveva un aspetto che loro ritenevano congruo con lo stato di morte. La decomposizione dipende dalla temperatura, dalla composizione chimica del terreno, dal tipo di sepoltura e da altri fattori, allora poco conosciuti. All’epoca, i cacciatori di vampiri scambiavano dei normali segni di decomposizione con le prove di una sorta di vita post-mortem. I cadaveri si gonfiavano di gas accumulato nel tronco e la pressione faceva sì che il sangue uscisse dal naso e dalla bocca; per questo sembravano gonfi, ben nutriti e dalla carnagione sanguigna. Il trasudare sangue venne interpretato come prova dell’attività vampiresca. Anche il divenire scuro della pelle è causato dalle decomposizione ma all’epoca veniva interpretato come uno dei numerosi indizi di vampirismo. Il rigonfiamento del cadavere poteva causare la sfuggita di gas dal corpo; se questi fossero passati attraverso le corde vocali avrebbero potuto produrre suoni simili a gemiti o flatulenza nel caso fossero passati attraverso l’ano.

Dopo la morte la pelle e le gengive perdono liquidi e si contraggono esponendo le radici di capelli, unghie e denti. Questo fenomeno fece credere che capelli, unghie e denti continuassero a crescere dopo la morte in questi individui sospetti.

E’ probabile che le leggende venissero influenzate dai casi di persone sepolte vive o in stato di morte apparente. In alcuni casi alcune persone avevano sentito rumori provenire dall’interno di una tomba, scoprendo poi segni di unghiate sulla bara da cui la vittima aveva tentato di fuggire. In altri casi la persona sepolta viva aveva sbattuto la testa contro la bara, sanguinando dal naso e dalla bocca. Il sangue faceva credere a chi aveva dissotterrato la bara che il cadavere si fosse nutrito. Altre volte i rumori erano causati dalla fuoriuscita di gas durante la decomposizione e a volte una tomba profanata faceva pensare che il morto fosse uscito da solo dalla bara.

COME VENIVA IDENTIFICATO UN VAMPIRO

Erano utilizzati molti metodi per identificare la tomba di un vampiro: uno consisteva nel far cavalcare un ragazzo vergine su uno stallone, anch'esso vergine, in un cimitero. Questo si sarebbe fermato proprio sulla tomba di un vampiro. L'apparizione  di buchi sul terreno o sopra una tomba era considerato segno di vampirismo. Anche gli specchi erano utili per riconoscere un vampiro; per questo erano posti sulla porta d'ingresso: secondo le credenze i vampiri non potevano riflettersi nello specchio perchè, essendo dannati dal Signore, non hanno l'anima. Gli specchi, secondo la gente, mostravano l'anima delle persone.

Ma perchè sono dannati da Dio? Una prima ipotesi è che il primo vampiro sia stato Caino che per gli atti criminosi compiuti sul fratello fu bandito da Dio e costretto a vagare per l'eternità  in uno stadio di non-morte, tra la vita e la morte. Un'altra ipotesi è che il primo vampiro sia stato Giuda Iscariota, condannato per aver tradito Gesù. Da qui la credenza che i vampiri si potessero uccidere solo con paletti di frassino o di biancospino, il materiale usato per la croce di Gesù. L'ipotesi del Giuda-Vampiro spiegherebbe anche perchè i vampiri siano vulnerabili all'argento: perchè Giuda è stato corrotto proprio da dei denari d'argento.

Le cause della vampirizzazione erano molte e varie nel folklore originario. Secondo la tradizione slava e cinese qualsiasi cadavere che fosse stato scavalcato da un animale, in particolare un gatto o un cane, avrebbe la possibilità di diventare un vampiro. Anche i cadaveri che non venivano trattati con acqua in ebollizione erano considerati a rischio. Nella maggioranza dei casi i vampiri sono creature malvage redivive, vittime suicide, streghe o eretici, ma possono anche essere cadaveri posseduti da spiriti malevoli o umani trasformati dopo essere stati morsi da altri vampiri.

COME PROTEGGERSI DA UN VAMPIRO

Esistevano numerose pratiche popolari per scongiurare il ritorno nel mondo dei vivi di un caro estinto. Era assai diffuso seppellire i morti a testa in giù e collocare oggetti terreni come falci o falcetti vicino alla tomba. Si credeva che il demone rimanesse soddisfatto di aver trovato questi oggetti e lasciasse in  pace il corpo o che il cadavere stesso si mitigasse grazie agli oggetti e non avesse voglia di risorgere. Nel folklore greco venivano posizionati sul corpo una croce di cera ed un pezzo di porcellana con l'iscrizione "Gesù Cristo vince".

Altri metodi usati spesso in Europa erano la rottura dei tendini al livello del ginocchio oppure posizionare  sulla tomba semi di papavero, sabbia o miglio: questo perchè esisteva la credenza che i vampiri non potessero esimersi dal contare dei granelli e che quindi avrebbero passato tutta la notte a contare i semi che cadevano nella loro tomba. Per impedire al vampiro  di cibarsi, la bocca dei cadaveri veniva riempita con terra, pietre, aglio, mattoni, monete e, non potendosi nutrire, i vampiri andavano incontro alla morte definitiva. Altre misure contro i vampiri includevano bagnare la tomba con acqua bollente o incenerire il corpo. In casi eccezionali il cadavere veniva di smembrato ed i pezzi bruciati, mischiati ad acqua e somministrati ai membri della famiglia come cura.

Bucare la pelle del petto era un modo per sgonfiare  i vampiri. I cadaveri a volte venivano seppelliti con oggetti pungenti in modo che, se si fossero trasformati in vampiri e quindi si fossero gonfiati, a contatto con l’oggetto pungente si sarebbero bucati e quindi sgonfiati. La decapitazione era il metodo più usato in Germania e nelle aree slave dell’ovest con la testa seppellita fra i piedi, dietro le natiche o lontana dal corpo in modo che l’anima non i attardasse nella sua dipartita indugiando nel mondo terreno. Talvolta la testa, il corpo ed i vestiti di un vampiro venivano inchiodati al terreno.

Si credeva che alcuni oggetti ed alimenti fossero dannosi per i vampiri, come ad esempio l’aglio, la rosa selvatica, il biancospino e, soprattutto, la verbena. In Europa inoltre si credeva che spargere semi di senape sul tetto di una casa li avrebbe tenuti lontani. Altri oggetti esorcizzanti potevano essere, ad esempio, crocifissi, rosari o acqua santa. Si dice che i vampiri non siano in grado di camminare su un terreno consacrato come quelli di chiese e templi o attraversare acqua corrente, poiché l’acqua corrente nel Medioevo era sinonimo dello scorrere della vita.

Altre leggende sostengono che il vampiro non possa entrare in casa se non invitato dal padrone ma che, una volta dato l’invito, possa entrare ed uscire a suo piacimento. Uno dei più conosciuti metodi per uccidere un vampiro è impalarlo, solitamente colpendo il cuore, ma in alcune regioni venivano impalati attraverso la bocca o lo stomaco. Il tipo di legno usato cambiava a seconda della regione. In Russia e negli Stati baltici si preferiva il legno di frassino. Nei Balcani un vampiro poteva essere ucciso anche con un colpo di pistola o affogato, ripetendo la sua cerimonia funebre spruzzando acqua santa sul corpo o esorcizzandolo.

MALATTIE LEGATE ALLA NASCITA DI LEGGENDE SUL VAMPIRISMO

Esistono anche malattie che portano sintomi che fanno pensare al vampirismo, come ad esempio la peste bubbonica e la tubercolosi, che danneggiando i polmoni portano alla fuoriuscita di sangue dalla bocca. La facilità  di contagio di queste malattie portava famiglie e comunità a sviluppare  gli stessi sintomi ed alla morte di molti individui. Questo spesso veniva interpretato come il risveglio di un vampiro che, nutrendosi dei suoi cari, li portava alla morte o li trasformava anch’essi in vampiri.

Una malattia associata nei tempi più moderni al vampirismo era la porfiria, causata da irregolarità nella produzione di eme, una sostanza del sangue correlata al ferro. Le persone che soffrivano di porfiria avevano un aspetto cadaverico ed erano intolleranti alla luce solare; alcuni presentavano anche bocca e denti rossastri a causa della produzione irregolare di eme. Venne ipotizzato che  in passato i malati di porfiria bevessero sangue per  alleviare i sintomi. Questa teoria venne successivamente confutata: bere sangue, infatti, non alleviava i sintomi ed i malati non sentivano il desiderio di farlo. Nonostante la smentita l’associazione porfiria e vampirismo entrò a far parte del moderno folklore popolare.

Un’altra malattia collegata al folklore vampiresco è la rabbia, che rende sensibili all’aglio ed alla luce. La malattia può causare  disturbi del sonno, inducendo il malato a stare sveglio di notte ed a dormire di giorno. I malati di rabbia possono anche perdere sangue dalla bocca e mordere altre persone e non dimentichiamo che lupi e pipistrelli, da sempre associati ai vampiri, sono due portatori di rabbia.

I VAMPIRI NELLA PSICANALISI

Secondo la psicanalisi di inizio Novecento i vampiri erano il simbolo di meccanismi di difesa inconsci. Coloro che si ritrovano in lutto desiderano ricongiungersi con i propri cari estinti proiettando l’idea che anche il defunto  voglia lo stesso.  Amore, senso di colpa ed odio erano emozioni che spingevano quindi  il defunto ad uscire dalla propria tomba e tornare dai familiari.

IL MITO DEL PIPISTRELLO

Miti suoi pipistrelli vampiri risalgono al XVi secolo quando ne furono scoperti nel Sudamerica. Anche in Europa pipistrelli ed uccelli strigiformi, come i gufi e le civette, sono sempre stati associati al soprannaturale ed ai presagi, specialmente per le loro abitudini notturne. I pipistrelli vennero chiamati così per via del personaggio del folklore e non viceversa. E’ noto che l’animale si sia nutrito del bestiame e, talvolta, di sangue umano lasciando alla vittima il segno di due fori sul collo.

I VAMPIRI ESISTONO? VAMPIRI MODERNI

I vampiri esistono e sono tra noi. A parte i casi di quei killers che bevevano il sangue delle loro vittime, esistono anche vampiri più innocui: persone che si nutrono di sangue di donatori consenzienti. A rappresentarli, in Italia c’è una vera associazione: la Lega Italiana Real Vampires che conta più di 2.000 membri. Queste persone affermano di vivere soprattutto di notte e di possedere una temperatura corporea inferiore alla media. Anche all’estero ci sono numerosi vampiri. Famosa è la comunità di New Orleans: si tratta di persone che affermano di sentirsi molto più forti bevendo sangue umano. La pratica non è illegale e viene realizzata attraverso l’ausilio dei cosiddetti donatori che offrono gratuitamente il proprio sangue. C’è chi arriva a berne anche 2 litri al mese.