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LA NASCITA DELLE RUNE COME STRUMENTO DI DIVINAZIONE
Da Alberto Sab Apr 20, 2024 7:19 pm
Le origini delle rune non sono certe. È probabile che derivino da una scrittura appartenente al gruppo delle cinque principali varietà di alfabeto italico, derivato dall'alfabeto etrusco.
Il termine Rune deriva dal norreno run-, che significa “segreto, sussurro”, alludendo al fatto che le Rune ci sussurrano al cuore “segreti”, ci svelano visioni. Le Rune vengono infatti utilizzate come strumento di divinazione per rispondere ai nostri quesiti.
Le rune erano caratteri che le tribù germaniche utilizzavano già in epoca precristiana sia per scrittura ordinaria che per quella magica. Nel 98 d.C. Cornelio Tacito descrisse come i Germani procedessero a divinazioni tramite rune.
Quelle che conosciamo come rune celtiche dai supposti poteri magici e divinatori sono, in realtà, le lettere di un insieme di alfabeti correlati noti come alfabeti runici, con cui comunicavano i popoli germanici.
Esse poi, in qualità di pietre simboliche sono state usate come strumento di divinazione dai Celti, che le consideravano un modo per entrare in contatto con le forze della natura e con gli antenati. Prima delle espansioni dell'Antica Roma e dell’affermazione delle tribù di lingua germanica e slava, una parte significativa dell'Europa era dominata da culture di lingua celtica, che hanno lasciato un'eredità di tratti culturali celtici sopravvissuti nel Regno Unito, Irlanda e Spagna nordoccidentale. La tradizione delle rune celtiche come strumento di interpretazione del presente e divinazione del futuro è probabilmente dovuta al fatto che l’alfabeto runico era un sistema di scrittura non veniva usato quotidianamente ma solo in occasioni sacre, in cui erano registrati avvenimenti salienti o prese decisioni secondo la volontà degli dèi. Le Rune venivano lanciate o estratte da una borsa e interpretate in base alla loro posizione e al loro significato.
All'inizio le rune erano sviluppate e conosciute solo da sacerdoti e capi di famiglie in vista, motivo per cui sono arrivate fino a noi più come strumento per interpretare gli eventi e prendere decisioni ispirate alla volontà degli dèi, che come sistema di scrittura.
Tacito nel 98 d.C. racconta come le tribù germaniche utilizzavano i simboli runici come sistema per interpretare gli eventi e divinare il futuro. «La loro procedura abituale di divinazione è semplice. Tagliano un ramo da un albero di noce, lo tagliano a strisce che contrassegnano con segni diversi e le gettano a caso su un panno bianco. Poi il sacerdote dello Stato, se si tratta di una consultazione ufficiale, o il padre di famiglia, in una consultazione privata, offre una preghiera agli dèi e alzando lo sguardo verso il cielo prende tre strisce, una alla volta, e, in base al segno con cui sono state precedentemente contrassegnate, fa la sua interpretazione».
Secondo la mitologia norrena, Odino passa 9 giorni e 9 notti appeso ad un albero, trafitto da una lancia, senza mangiare nè bere. Odino penetra così nel reame della morte per poi risorgere dopo aver ricevuto il segreto delle rune celtiche. Quello che opera Odino è quello che noi chiamiamo rito sciamanico: il sacrificio di sè stesso lo fa risorgere con un nuovo sapere e gli permette di diventare un saggio.
I primi alfabeti runici, come l’Elder Futhark, comprendevano fino a 24 simboli, ognuno con un nome che racchiudeva un significato simbolico e spirituale. Questi simboli non erano solo lettere, ma rappresentavano anche idee e concetti, fondamentali per la comprensione della visione del mondo delle antiche popolazioni nordiche.
Con il passare dei secoli, le rune hanno subito significative evoluzioni. Dall’Elder Futhark, emerso attorno al 150-800 d.C., si passò al Younger Futhark nel periodo vichingo (circa 800-1100 d.C.), che presentava un numero ridotto di simboli, adattandosi ai cambiamenti linguistici. Successivamente, con l’espansione del Cristianesimo, le rune iniziarono a declinare, ma vennero poi riscoperte nel Rinascimento, quando l’interesse per gli antichi simboli e le culture pagane si rinnovò.
Ogni runa, con la sua forma unica, incarna un mondo di significati e simbolismi. Questi antichi simboli non erano semplicemente usati per scrivere, ma rappresentavano concetti profondi, idee e forze naturali. Nel loro insieme, formano un sistema che va oltre la semplice comunicazione, offrendo una visione del pensiero e della spiritualità delle culture nordiche e germaniche. Le rune erano considerate sacre, legate non solo alla lingua ma anche alla cosmologia e alla mitologia.
Le rune erano impiegate in vari riti religiosi e pratiche di divinazione. Nella divinazione, l’atto di gettare le rune (similmente a un moderno lancio di dadi) era un modo per cercare consigli o conoscenze sul futuro, riflettendo una profonda fiducia nel potere e nel significato intrinseco di questi simboli. I rituali potevano includere la scrittura di rune su oggetti per conferire loro poteri protettivi o curativi, o l’incisione di rune su monumenti e pietre tombali per commemorare i morti e assicurare loro protezione nell’aldilà. Queste pratiche evidenziano come le rune fossero intrecciate nella vita quotidiana e spirituale delle antiche culture nordiche, fungendo da ponte tra il mondo materiale e quello spirituale.
Fehu (ᚠ): Rappresenta la prosperità, l’abbondanza e la ricchezza materiale. Era spesso legata all’idea di successo e guadagno.
Uruz (ᚢ): Simboleggia la forza, la potenza bruta, e la resistenza. Questa runa era associata con la salute e il benessere fisico.
Thurisaz (ᚦ): Rappresenta la protezione e la difesa, ma anche gli ostacoli. È collegata con il dio Thor e la sua forza protettiva.
Ansuz (ᚨ): Associata alla comunicazione, al sapere e alla saggezza divina. È spesso collegata a Odino, il dio della saggezza.
Raidho (ᚱ): Simboleggia il viaggio, sia fisico che spirituale. Questa runa è legata all’idea di movimento e progresso.
Nella cultura contemporanea si è assistito a una significativa rinascita dell’interesse per le rune. Questo rinnovato fascino si manifesta in diversi modi: nella pratica spirituale, dove le rune sono utilizzate per la divinazione e la meditazione, nell’esoterismo, dove sono esplorate per i loro significati più profondi, e nella cultura neo-pagana, dove sono celebrate come parte di un’eredità spirituale e culturale ancestrale. Questa rinascita è alimentata anche dalla curiosità e dal desiderio di connessione con le radici storiche e spirituali delle società nordiche antiche.
p.s. Posso chiedere a Yesenia se può insegnarmi come colorare i miei scritti? Grazie
Il termine Rune deriva dal norreno run-, che significa “segreto, sussurro”, alludendo al fatto che le Rune ci sussurrano al cuore “segreti”, ci svelano visioni. Le Rune vengono infatti utilizzate come strumento di divinazione per rispondere ai nostri quesiti.
Le rune erano caratteri che le tribù germaniche utilizzavano già in epoca precristiana sia per scrittura ordinaria che per quella magica. Nel 98 d.C. Cornelio Tacito descrisse come i Germani procedessero a divinazioni tramite rune.
Quelle che conosciamo come rune celtiche dai supposti poteri magici e divinatori sono, in realtà, le lettere di un insieme di alfabeti correlati noti come alfabeti runici, con cui comunicavano i popoli germanici.
Esse poi, in qualità di pietre simboliche sono state usate come strumento di divinazione dai Celti, che le consideravano un modo per entrare in contatto con le forze della natura e con gli antenati. Prima delle espansioni dell'Antica Roma e dell’affermazione delle tribù di lingua germanica e slava, una parte significativa dell'Europa era dominata da culture di lingua celtica, che hanno lasciato un'eredità di tratti culturali celtici sopravvissuti nel Regno Unito, Irlanda e Spagna nordoccidentale. La tradizione delle rune celtiche come strumento di interpretazione del presente e divinazione del futuro è probabilmente dovuta al fatto che l’alfabeto runico era un sistema di scrittura non veniva usato quotidianamente ma solo in occasioni sacre, in cui erano registrati avvenimenti salienti o prese decisioni secondo la volontà degli dèi. Le Rune venivano lanciate o estratte da una borsa e interpretate in base alla loro posizione e al loro significato.
All'inizio le rune erano sviluppate e conosciute solo da sacerdoti e capi di famiglie in vista, motivo per cui sono arrivate fino a noi più come strumento per interpretare gli eventi e prendere decisioni ispirate alla volontà degli dèi, che come sistema di scrittura.
Tacito nel 98 d.C. racconta come le tribù germaniche utilizzavano i simboli runici come sistema per interpretare gli eventi e divinare il futuro. «La loro procedura abituale di divinazione è semplice. Tagliano un ramo da un albero di noce, lo tagliano a strisce che contrassegnano con segni diversi e le gettano a caso su un panno bianco. Poi il sacerdote dello Stato, se si tratta di una consultazione ufficiale, o il padre di famiglia, in una consultazione privata, offre una preghiera agli dèi e alzando lo sguardo verso il cielo prende tre strisce, una alla volta, e, in base al segno con cui sono state precedentemente contrassegnate, fa la sua interpretazione».
Secondo la mitologia norrena, Odino passa 9 giorni e 9 notti appeso ad un albero, trafitto da una lancia, senza mangiare nè bere. Odino penetra così nel reame della morte per poi risorgere dopo aver ricevuto il segreto delle rune celtiche. Quello che opera Odino è quello che noi chiamiamo rito sciamanico: il sacrificio di sè stesso lo fa risorgere con un nuovo sapere e gli permette di diventare un saggio.
I primi alfabeti runici, come l’Elder Futhark, comprendevano fino a 24 simboli, ognuno con un nome che racchiudeva un significato simbolico e spirituale. Questi simboli non erano solo lettere, ma rappresentavano anche idee e concetti, fondamentali per la comprensione della visione del mondo delle antiche popolazioni nordiche.
Con il passare dei secoli, le rune hanno subito significative evoluzioni. Dall’Elder Futhark, emerso attorno al 150-800 d.C., si passò al Younger Futhark nel periodo vichingo (circa 800-1100 d.C.), che presentava un numero ridotto di simboli, adattandosi ai cambiamenti linguistici. Successivamente, con l’espansione del Cristianesimo, le rune iniziarono a declinare, ma vennero poi riscoperte nel Rinascimento, quando l’interesse per gli antichi simboli e le culture pagane si rinnovò.
Ogni runa, con la sua forma unica, incarna un mondo di significati e simbolismi. Questi antichi simboli non erano semplicemente usati per scrivere, ma rappresentavano concetti profondi, idee e forze naturali. Nel loro insieme, formano un sistema che va oltre la semplice comunicazione, offrendo una visione del pensiero e della spiritualità delle culture nordiche e germaniche. Le rune erano considerate sacre, legate non solo alla lingua ma anche alla cosmologia e alla mitologia.
Le rune erano impiegate in vari riti religiosi e pratiche di divinazione. Nella divinazione, l’atto di gettare le rune (similmente a un moderno lancio di dadi) era un modo per cercare consigli o conoscenze sul futuro, riflettendo una profonda fiducia nel potere e nel significato intrinseco di questi simboli. I rituali potevano includere la scrittura di rune su oggetti per conferire loro poteri protettivi o curativi, o l’incisione di rune su monumenti e pietre tombali per commemorare i morti e assicurare loro protezione nell’aldilà. Queste pratiche evidenziano come le rune fossero intrecciate nella vita quotidiana e spirituale delle antiche culture nordiche, fungendo da ponte tra il mondo materiale e quello spirituale.
Fehu (ᚠ): Rappresenta la prosperità, l’abbondanza e la ricchezza materiale. Era spesso legata all’idea di successo e guadagno.
Uruz (ᚢ): Simboleggia la forza, la potenza bruta, e la resistenza. Questa runa era associata con la salute e il benessere fisico.
Thurisaz (ᚦ): Rappresenta la protezione e la difesa, ma anche gli ostacoli. È collegata con il dio Thor e la sua forza protettiva.
Ansuz (ᚨ): Associata alla comunicazione, al sapere e alla saggezza divina. È spesso collegata a Odino, il dio della saggezza.
Raidho (ᚱ): Simboleggia il viaggio, sia fisico che spirituale. Questa runa è legata all’idea di movimento e progresso.
Nella cultura contemporanea si è assistito a una significativa rinascita dell’interesse per le rune. Questo rinnovato fascino si manifesta in diversi modi: nella pratica spirituale, dove le rune sono utilizzate per la divinazione e la meditazione, nell’esoterismo, dove sono esplorate per i loro significati più profondi, e nella cultura neo-pagana, dove sono celebrate come parte di un’eredità spirituale e culturale ancestrale. Questa rinascita è alimentata anche dalla curiosità e dal desiderio di connessione con le radici storiche e spirituali delle società nordiche antiche.
p.s. Posso chiedere a Yesenia se può insegnarmi come colorare i miei scritti? Grazie
Alberto- Messaggi : 21
Data di iscrizione : 22.03.24
Re: LA NASCITA DELLE RUNE COME STRUMENTO DI DIVINAZIONE
Da YESENIA CARTOMANTE Sab Apr 20, 2024 7:24 pm
Ciao Alberto,
la colorazione, giustificazione del testo, il metterlo in grassetto ecc. ecc. funziona come quando lo fai normalmente su una pagina di Word. Prima evidenzia tutto il testo e poi fai tutte le modifiche che vuoi. Ad ogni modifica devi rievidenziare il testo per fare l'altra. Non so se riesco a spiegarmi bene. Prova e vedrai che ci riesci. Per questa volta te lo faccio io in verde come mi hai chiesto. La prossima volta, prova tu. Ciao
P.s. Gran bel post questo sulle rune
la colorazione, giustificazione del testo, il metterlo in grassetto ecc. ecc. funziona come quando lo fai normalmente su una pagina di Word. Prima evidenzia tutto il testo e poi fai tutte le modifiche che vuoi. Ad ogni modifica devi rievidenziare il testo per fare l'altra. Non so se riesco a spiegarmi bene. Prova e vedrai che ci riesci. Per questa volta te lo faccio io in verde come mi hai chiesto. La prossima volta, prova tu. Ciao
P.s. Gran bel post questo sulle rune
YESENIA CARTOMANTE- Admin
- Messaggi : 1013
Data di iscrizione : 02.02.20 -
Re: LA NASCITA DELLE RUNE COME STRUMENTO DI DIVINAZIONE
Da VIOLETTA CARTOMANTE Sab Apr 20, 2024 7:29 pm
YESENIA CARTOMANTE ha scritto:Ciao Alberto,
la colorazione, giustificazione del testo, il metterlo in grassetto ecc. ecc. funziona come quando lo fai normalmente su una pagina di Word. Prima evidenzia tutto il testo e poi fai tutte le modifiche che vuoi. Ad ogni modifica devi rievidenziare il testo per fare l'altra. Non so se riesco a spiegarmi bene. Prova e vedrai che ci riesci. Per questa volta te lo faccio io in verde come mi hai chiesto. La prossima volta, prova tu. Ciao
P.s. Gran bel post questo sulle rune
Alberto, se Yesenia è riuscita a farlo capire a me che col computer sono UNA CAPRA, vedrai che per te sarà semplicissimo
VIOLETTA CARTOMANTE- Messaggi : 24
Data di iscrizione : 20.02.20
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